L’invecchiamento? E’ un programma di controllo mentale.
La scienza convenzionale attribuisce l'invecchiamento principalmente a cause genetiche e biologiche. Ma è veramente così? O è quello che ci dicono?
L'invecchiamento è influenzato da un "programma di controllo" che coinvolge la mente e altri fattori esterni. Le cellule umane hanno una capacità intrinseca di rigenerarsi, come avviene ad esempio nella guarigione delle ferite o nel rinnovo di alcuni tessuti, e l'invecchiamento non è inevitabile in termini biologici.
In realtà, l'invecchiamento può essere visto anche come un programma di controllo imposto da chi ci governa, un modo per mantenere il potere su di noi e limitarci. Fortunatamente, possiamo riconoscere questa verità e scegliere di liberarcene, modificando il nostro atteggiamento e le nostre convinzioni. La realtà può essere diversa, e il potere di cambiare risiede in noi.
Un segreto che è stato accuratamente nascosto è che il nostro DNA non contiene dati sul nostro invecchiamento. Infatti, il programma di invecchiamento è interamente creato da noi nella nostra mente, plasmato dalle convinzioni e dalle esperienze che abbiamo assimilato nell’ambiente in cui siamo nati e cresciuti. Siamo così radicati in queste idee che crediamo che questo sia il modo normale di vivere, invecchiare e morire.
Se non abbiamo la convinzione limitante che sia normale invecchiare non invecchieremo o almeno non al ritmo con cui l'invecchiamento è "normale", riuscendo a rallentarlo.
Le persone non muoiono di vecchiaia o di malattia; moriamo a causa dei conflitti emotivi che, nel tempo, portano all’invecchiamento e infine alla morte. Non esiste un'età intrinseca nel nostro DNA; sono i limiti che noi stessi poniamo, attraverso la percezione del tempo, a definire quando il nostro corpo smette di vivere.
Alcuni ricercatori e sostenitori della medicina alternativa affermano che l'invecchiamento è in parte influenzato dalla nostra coscienza, dalla percezione del tempo e da fattori mentali ed emotivi. In questa visione, il corpo risponde agli input psicologici e ambientali, e la mente gioca un ruolo chiave nel "dirigere" i processi di invecchiamento. Quindi la mente, le credenze e le emozioni possano avere un impatto profondo sui processi di invecchiamento, specialmente in contesti olistici.
L'invecchiamento è fortemente influenzato da pensieri negativi e da un basso stato di dominanza vibrazionale. Se riusciamo a liberarci dalla convinzione limitante che invecchiare sia qualcosa di inevitabile, allora possiamo rallentare questo processo, o almeno non viverlo al ritmo considerato "normale".
La nostra pelle si rinnova ogni 3 settimane, e gli organi, come il fegato e il cuore, si rigenerano in vari intervalli di tempo, contribuendo a mantenere il corpo in salute. Anche la personalità si rigenera in circa 7 anni. È fondamentale promuovere questa rigenerazione attraverso cibo sano, aria pulita, acqua pura e, soprattutto, pensieri e informazioni positive su noi stessi.
In molti ambiti spirituali e metafisici, l'invecchiamento è visto come un'illusione o una conseguenza di credenze collettive e individuali. L'idea che la nostra mente, o addirittura il nostro spirito, possa influenzare il corpo a tal punto da modellare il processo di invecchiamento è radicata in varie tradizioni esoteriche e filosofie. Ad esempio, alcune scuole di pensiero affermano che l'invecchiamento possa essere il risultato di un "programma" inserito nel nostro campo energetico, non nel DNA fisico, ma a un livello più sottile.
In questa visione, se potessimo sbloccare certi segreti o comprendere e riscrivere i codici nascosti nel nostro inconscio o nel nostro campo energetico, potremmo potenzialmente rallentare o invertire l'invecchiamento. Alcuni credono che pratiche avanzate di meditazione, guarigione energetica e conoscenze spirituali possano aiutare a "disattivare" il programma di invecchiamento e permettere al corpo di rigenerarsi completamente, come avviene per i tessuti giovani.
In quest'ottica, la realtà fisica potrebbe essere solo una manifestazione di stati mentali o spirituali più profondi. La nostra percezione del tempo, della vita e della morte potrebbe essere manipolata, limitata da credenze a cui siamo stati educati, ma che non sono assolute.
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